Sicilia (2002)

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Da Palermo a Marsala, passando per la mitica Riserva Naturale dello Zingaro, scalando Erice e girovagando per le isole Egadi. Che posto meraviglioso che e’ la Sicilia…

  • Mappa: tappa 1, tappa 2, tappa 3, tappa 4, tappa 5, tappa 6, tappa 7
  • Traccia GPS: non disponibile
  • Foto
  • Partecipanti: Enrico, Salvatore

  1. Palermo – Castellamare del Golfo (27 settembre)
  2. Si arriva a Palermo “comodamente” in aereo, dopo aver caricato le bici a MXP (con qualche complicazione). In aeroporto riceviamo gli sguardi incuriositi di turisti e personale dell’aeroporto stesso, mentre cerchiamo di riassemblare le bici per prepararci alla partenza.

    Evitiamo di visitare Palermo, spaventati dal troppo caos, e partiamo in direzione ovest, in un paesaggio selvaggio ma affascinante al tempo stesso. Ci perdiamo tra Cinisi e Terrasini, nel tentativo di seguire una strada sterrata, ma alla fine arriviamo a Castellamare del Golfo, godendoci il mare sulla nostra destra e ammirando le maestose montagne sulla sinistra. A Castellamare troviamo facilmente alloggio affittando una camera sfitta per due giorni, chiedendo in giro per il paese, come ci era stato consigliato. Abbiamo il tempo di visitare il paese, che si affaccia su un bel golfo, e di scegliere un buon ristorante per la cena. Il primo giorno volge al termine, e la pedalata si preannuncia davvero emozionante.

  3. Castellamare del Golfo – Riserva dello Zingaro – Segesta – Castellamare del Golfo (28 settembre)
  4. La giornata e’ splendida e la mattina, dopo una ricca colazione, si pedala lungo la costa in direzione Scopello. Qui dobbiamo lasciare le bici per addentrarci a piedi nela stupefacente “Riserva Naturale dello Zingaro“. La visita porta via tutta la mattinata, ma il paesaggio davvero merita. E ci concediamo anche un bagno in acque cristalline.

    Pranziamo a Scopello e da li’ partiamo per l’entroterra, in direzione Segesta. Pedalare in mezzo ai vigneti di Nero d’Avola, tra colline verdeggianti e sotto un sole caldo e’ davvero qualcosa di piacevole. Incontriamo anche comitive di ciclisti americani in un tour organizzato, ma si muovono in verso opposto al nostro. Il tempio di Segesta e’ davvero imponente, e sostiamo in zona a gustarci questo spettacolo. Rientriamo poi in serata a Castellamare del Golfo, dove alloggiamo per il secondo giorno presso la solita camera in affitto. La cena, al solito a base di pesce, e’ decisamente gustosa.

  5. Castellamare del Golfo – Valderice (29 settembre)
  6. Lo splendido clima autunnale della Sicilia, caldo e soleggiato, ci accompagna in questa avvincente tappa di trasferimento verso Valderice. Si attraversano ancora le stupende colline coltivate a nero d’Avola, e si procede nell’entroterra, sfiorando le cave di marmo di Custonaci. In lontananza si intravede San Vito lo Capo, e l’inconfondibile profilo roccioso, mentre in direzione Ovest si staglia l’alto colle su cui si erge Erice.

    Si arriva a Valderice e troviamo una buona sistemazione in un bel B&B, e ci dedichiamo a visitare il paese. Sorge proprio ai piedi di Erice ed e’ molto vicino a Trapani. Il posto sembra tranquillo e ceniamo in una rosticceria tipica, dove il pezzo forte sono gli ottimi arancini di riso. Si va a letto presto perche’ l’indomani e’ prevista una pedalata verso nord, fino a San Vito lo Capo.

  7. Valderice – San Vito lo Capo – Valderice (30 settembre)
  8. Si pedala in direzione nord, godendoci lo straordinario paesaggio, misto di mare e montagne. L’idea e’ arrivare sino a San Vito lo Capo dove rilassarci fermandosi sulla famosa spiaggia. San Vito ci accoglie con il suo splendore e l’arrivo in spiaggia pedalando, con foto di rito, e’ decisamente emozionante. Purtroppo il giorno prima (ma non lo sapevamo) si era svolto il “cous cous festival“. Non possiamo quindi godere di quel tipo di specialita’ gastronomiche, ma il pranzo e la successiva granita alle mandorle sono decisametne sublimi.

    Dopo esserci goduti il pomeriggio in spiaggia e dopo aver pedalato per il centro, si rientra verso Valderice, felici della bella giornata trascorsa, e pronti per le avventure che ci avrebbero atteso l’indomani…

  9. Valderice – Erice – Trapani – Favignana (1 ottobre)
  10. E’ forse la tappa piu’ emozionante dell’intero giro, con un mix straordinario di salite, spiagge, mare e paesaggi mozzafiato. La mattina si parte da Valderice, con bici scariche e si affronta la temibile salita, ricca di tornanti e a strapiombo, che porta agli 800 metri di Erice. E’ una salita dura e aspra e fatichiamo parecchio… ma l’arrivo da’ emozioni e ci regala luoghi incantevoli. Erice e’ un vero gioiello, e ci tuffiamo nei vicoli del suo centro, felici di esserci arrivati con le nostre bici. Ci gustiamo ovviamente le straordinarie genovesi, dolci caratteristici e davvero unici. Ci si butta poi a capofitto nella discesa che ci riporta a Valderice dove recuperiamo i bagagli e ripartiamo per Trapani.

    Qui raggiungiamo il porto rimandando la visita della citta’ ai giorni successivi e ci imbarchiamo per Favignana, la capitale delle isole Egadi, celebre per le tonnare e per il mare incantevole. Favignana ci accoglie, poco dopo pranzo, con i suoi colori e la sua vivacita’. E’ un’isola bellissima e, non ancora stanchi dalla salita mattutina, percorriamo l’intero periplo in bici, godendoci tutti gli scorci. Rientriamo in centro paese dove non abbiamo difficoltà, essendo fuori stagione, a trovare una buona sistemazione in B&B. Ceniamo in un tipico ristorante e poi si va a letto presto… La giornata, ancorche’ stupenda, e’ stata molto faticosa.

  11. Favignana – Marettimo – Favignana (2 ottobre)
  12. E’ questa una tappa anomale; dopo tutti i km e le fatiche del giorno prima ci concediamo un po’ di relax e decidiamo di traghettare verso la stupenda isola di Marettimo, probabilmente la perla delle Egadi. L’isola ci conquista subito per la sua tranquillita’; poche case nel borgo, pochi chioschi, e tutti intorno la natura selvaggia e rocciosa, circondata da un mare da urlo. Decidiamo cosi’ di fare il giro dell’isola sfruttando uno dei tanti pescatori che offrono tale servizio. L’isola e’ davvero stupenda, e ci concediamo un bagno al largo che difficilmente dimenticheremo. Ancora piu’ indimenticabile e’ pero’ un successivo bagno fatto all’interno di una grotta, in una piscina naturale con passaggio subaqueo al mare aperto.. Da brividi!!!!

    Terminato il giro ci accorgiamo di non avere il tempo necessario per arrampicarci sul castello che domina Marettimo e cosi’ torniamo, col traghetto, verso Favignana, dove ci concediamo una breve pedalata defatigante. La giornata e’ stata intensa, anche se per una volta abbiamo pedalato meno del solito…

  13. Favignana – Trapani – Marsala – Trapani (3 ottobre)
  14. L’ultimo giorno completo in terra di Sicilia inizia di prima mattina col traghetto che ci riporta a Trapani. Qui troviamo una buona sistemazione in un albergo centrale, e procediamo a visitare l’interessante centro storico. In vicolo delle Arti 6 ci imbattiamo nell’antica “Pasticceria Colicchia“, un posto mitico dove tra cannoli, fette di cassata e granite ci faremo amici i proprietari, l’ottimo signor Franco e sua moglie. Si parte quindi in direzione sud, dove ci fermiamo ad ammirare le saline e a visitare l’interessante “Museo del Sale“. Si prosegue quindi per Marsala dove decidiamo di arrestare la nostra discesa, senza spingerci fino a Mazara del Vallo per questioni di tempo. Si mangia un ottimo cannolo nella piazza di Marsala e si ritorna verso Trapani, dove ci godiamo una bella serata, l’ennesima fetta di cassata e ci prepariamo per il ritorno. L’indomani infatti ci restera’ poco tempo per prendere il treno da Trapani a Palermo, e da li’ per ripartire verso Malpensa.

    La mitica pedalata attraverso la Sicilia volge al termine, ma difficilmente dimenticheremo le emozioni che questa magnifica terra ha saputo regalarci…

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