Apuane (2008)

Da La Spezia verso la Lunigiana e la Garfagnana, attraverso le mirabolanti alpi Apuane: paesaggi ed emozioni indimenticabili


  1. La Spezia – Equi Terme (1 maggio)
  2. L’arrivo a La Spezia e’ stato un po’ complicato. Il viaggio in treno infatti non e’ stato particolarmente confortevole causa assenza della carrozza porta biciclette. Inoltre il fatto che il treno fosse piuttosto pieno non ha certo aiutato. Partiti da La Spezia, ci siamo quindi diretti a San Terenzo e, visto che era l’ora di pranzo, abbiamo reso onore alla Liguria abbuffandoci di vari tipi di focaccia (da segnalare quella con pesto e patate).

    Siamo quindi partiti alla volta di Romito Magra, superando il monte Ameglia e, dopo un attimo di esitazione, ci siamo diretti verso Castelnuovo Magra. La salita successiva, verso Valecchia, e’ stata particolarmente lunga e faticosa (siamo arrivati a quota 800m), e attraversando paesaggi spettacolari e quasi dolomitici, siamo infine arrivati a Monzone, transitando per il piccolo paese di Marciaso. Monzone offriva ospitalita’ e quindi abbiamo deciso di fermare qui la nostra tappa anziche’ proseguire verso Castelnuovo di Garfagnana. La pensione “Da Remo” era pero’ tutta esaurita e su consiglio del gestore ci siamo spostati a Equi Terme e abbiamo cenato e dormito alla pensione “Da Felice“. La cena e’ stata piu’ che discreta, con ricchi antipasti toscani, ottime tagliatelle ai funghi e ravioli di carne; di secondo c’era ampia scelta, tra arista con le mele, costata, coniglio fritto e stinco di bufala.

    La nottata e’ stata poi vivacizzata dall’equivoco sorto a causa dell’errata occupazione della camera da parte di Ivan, ma tutto si e’ risolto e i ciclisti non hanno certo faticato a prendere sonno….

  3. Equi Terme – Orto di Donna (2 maggio)
  4. La partenza da Equi Terme e’ stata inizialmente rallentata da un piccolo imprevisto alle borse di Claudio, che pero’ sono state prontamente riparate con l’aiuto di un gentilissimo falegname. Siamo quindi ritornati a Monzone e da li’ abbiamo cominciato a inerpicarci lungo una suggestiva strada (peraltro chiusa al traffico per una frana) in direzione Ugliancaldo. Dopo una breve sosta nel suggestivo paese di Ugliancaldo e dopo aver ricevuto informazioni (oltre a un buon caffe’) dalla famiglia Bianchi, siamo ripartiti alla volta della localita’ Orto di Donna, ed in particolare al “Rifugio Donegani” (a quota 1200). La salita e’ stata piuttosto dura, anche per il sole e l’ora calda. Pero’ l’ascesa e’ stata spettacolare, con passaggi attraverso faggeti ombreggiati davvero da brividi.

    Il rifugio e’ stato fin dall’inizio molto accogliente e il pranzo molto abbondante. Ottimi gli affettati, ed in particolare il prosciutto crudo. Abbiamo poi proseguito con tagliatelle al ragu’ e uno stinco decisamente appetitoso. Dopo una breve pausa siamo quindi ripartiti alla volta della cava di marmo sovrastante. Raggiunta la neve, abbiamo invano cercato di proseguire alla volta di un piccolo rifugio che si vedeva in lontananza. Abbiamo quindi desistito e ci siamo arrampicati, sempre con le bici, per una strada che, attraversando la cava, portava alle pendici del Pizzo dell’Uccello, una delle montagne piu’ caratteristiche delle Apuane. Raggiunta quota 1400 in bici, i piu’ volenterosi (e meno stanchi) si sono quindi arrampicati fino a raggiungere la vetta di Pizzo dell’Uccello. Rientrati al rifugio verso le 18.00, il gruppo ha deciso, a maggioranza, di rimanere a cenare e dormire al rifugio Donegani (decisamente confortevole e gestito da persone molto gentili e accoglienti) rinunciando al previsto tratto fino a Castelnuovo di Garfagnana. La cena ha meritato. Con tre maestose fiorentine divorate dai ciclisti affamati. E anche la notte nella camerata da 6, con 3 letti a castello, e’ passata in un baleno.

  5. Orto di Donna – Levigliani (3 maggio)
  6. La bella discesa dal rifugio Donegani e’ stato un buon modo per iniziare la giornata (dopo una ricca colazione). Si e’ cosi’ rapidamente arrivati al bel borgo di Gramolazzo, con un lago piuttosto suggestivo. Da qui il programma iniziale prevedeva di proseguire verso Piazza al Serchio e quindi fino a Castelnuovo di Garfagnana. Si e’ preferito pero’ abbandonare subito la strada provinciale per inerpicarci sulle montagne con destinazione il lago di Vagli. Abbiamo quindi dovuto riprendere quota e risuperare quota mille, fino al bivio per Vagli di Sopra. L’impegnativa salita e’ quindi proseguita verso la suggestiva Oasi di Campocatino, da cui si e’ potuto ammirare uno stupendo paesaggio, sovrastando il bel lago di Vagli. Da qui siamo poi scesi a precipizio verso Vagli sotto per poi costeggiare il lago fino alla diga. Arrivati quindi al bivio per Castelnuovo in localita’ Poggio, si e’ deciso di proseguire per Careggine, con una impegnativa salita al termine della quale pero’, a quota 800, ci siamo gustati un ottimo pranzo presso il bar ristorante “Zerbini“.

    Una volta rifocillati e dopo esserci riposati in prossimita’ del campo sportivo, abbiamo poi proseguito lungo straordinarie strade immerse nel cuore delle Alpi Apuane, con paesaggi che poco hanno da invidiare a quelli dolomitici. Superate Capanne di Careggine abbiamo quindi affrontato l’ultima salita che ci ha portato alla Galleria del Cipollaio. Da li’ siamo scesi lungo la meritata discesa, fermandoci, per il meritato riposo, in localita’ Levigliani, presso l’Hotel “Raffaello“. Un’abbondante e prelibata cena e la tranquillita’ di questo paesino di collina hanno permesso ai cinque pedalatori di rilassarsi, dopo le tante salite della giornata.

  7. Levigliani – La Spezia (4 maggio)
  8. La quarta e ultima tappa e’ stata anche la piu’ semplice, dal punto di vista ciclistico. Da Levigliani siamo scesi a precipizio verso la Versilia, e abbiamo raggiunto il mare a Forte dei Marmi. Da li’ abbiamo pedalato sul bellissimo lungomare in direzione nord, verso La Spezia. Abbandonate le Alpi Apuane che ci hanno fatto da sfondo nei tre giorni precedenti, ci siamo gustati la splendida giornata di sole e il mare. Sosta pranzo in quel di San Terenzo, pausa per prendere il sole e poi via verso la stazione di La Spezia, dove ci aspettava il treno per il rientro.

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