Liguria (2014)

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Dopo un tentativo rinviato causa maltempo, il weekend del 20/21 settembre siamo finalmente riusciti a organizzare l’attesa pedalata ligure, con partenza da Imperia, tappa a Lavina, e ritorno in quel di Albenga. E’ stato un Pedale-Maiale particolarmente bello, sia per la compagnia (molti nuovi adepti, e addirittura la prima presenza femminile, la mitica, e fortissima, Francesca), che per i luoghi visitati. E anche la cena e l’alloggio in quel di Lavina, su suggerimento dell’amico Ugo, sono stati decisamente all’altezza.

  • Ecco il percorso seguito durante il weekend
  • Traccia GPS: tappa 1, tappa 2
  • Foto
  • Partecipanti: Antonio, Claudio, Francesca, Enrico, Oscar, Paolo, Raffaele

  1. Imperia – Lavina (20 settembre)
  2. Si converge a Imperia, chi in treno (Enrico, Paolo, Raffaele, Oscar e Antonio) chi in auto (Claudio e Francesca) e per mezzogiorno siamo gia’ in bici, lungo il mare, con destinazione Arma di Taggia. A parte i primi km, entriamo subito nella bellissima pista ciclabile che da Ospedaletti porta a San Lorenzo (http://www.area24spa.it/). Ci fermiamo per uno spuntino che doveva essere rapido, ma che in realta’ ci ruba parecchio tempo, e si ricomincia a pedalare per Arma di Taggia. Qui si devia verso l’entroterra, in direzione Molini di Triora.
    La strada comincia a salire e si arriva ai 400m di Agaccio inferiore. Il paesaggio comincia a farsi interessante, con le montagne, verdi, che ci circondano. Qui comincia la salita dura, con i primi 3 km con pendenza intorno al 10% fino ad Andagna. Il gruppo si sfalda, come e’ inevitabile che sia, e ci si da’ appuntamento in vetta. I tornanti sono quasi da passo alpino, e chi in scioltezza, chi soffrendo, tutti si riesce a scalare il temibile “Passo Teglia“. Qui in cima (a quota 1400m) ci aspetta Ugo, il padrone di casa, che scorta anche gli ultimi giu’ verso Lavina dove alloggeremo e ceneremo. L’unico locale della zona, “La Lavinella” si conferma perfetto per il Pedale-Maiale. Posto carino, personale molto cortese, e ottima cucina. Le energie bruciate per superare il Passo Teglia vengono abbondantemente reintegrate. Eccezionale la varieta’ di antipasti, con netta influenza piemontese, ma di ottimo livello anche i primi e il coniglio alla ligure.

  3. Lavina – Albenga (21 settembre)
  4. .
    La mattina si riparte con calma, si saluta Ugo e per le 10 siamo in sella. La destinazione e’ Albenga, con un alternarsi di morbide salite e discese. Percorso decisamente piu’ facile rispetto a quello del giorno prima. Si sale comunque fino ai 700m di Aquila e qui scopriamo di pedalare lungo il percorso della Gran Fondo Noberasco di Albenga. Ne traiamo comunque qualche beneficio approfittando della gentilezza delle persone addette ai punti ristoro. Prima di arrivare ad Albenga veniamo superati dai primi, ma, essendo in un tratto in discesa, tutto sommato non sfiguriamo.
    Si arriva finalmente alla piana di Albenga, e ci rifugiamo nel bel Centro Storico per un meritato pranzo. Scegliamo il Ristorante Pizzeria “La pala d’oro“, e la qualita’ non e’ male. Da segnalare l’ottima pizza “Porca Vacca”. Qui salutiamo Claudio e Francesca che dovranno poi pedalare lungo l’Aurelia fino a Imperia, mentre il resto del gruppo comincia il calvario del rientro a Pavia in treno: lo sciopero infatti non aiuta e a parte un primo trasferimento verso Savona (di cui visitiamo il centro e la zona del porto), restiamo bloccati fino all’ora di cena. Dopo una discreta pizza alla pizzeria “Vecchia Stazione” finalmente lo sciopero finisce e i treni ripartono, e si arriva in stazione a Pavia oltre le 23.00, con 4 ore di ritardo. Stanchi, ma felici.

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